Botta Alla Galleria d’Arte a Il ” Bilico » -in via Angelo Brunetti una mostra di scultura di Stelvio Botta. La sua opera nel primo periodo del dopoguerra ha avuto una fase neocubista, poi, con ‘ l’inizio della scomposizione della figura in linee slanciate e in tensione e al tempo stesso coordinate nella forza dei nessi strutturali, si è sviluppata nelle. sue possibilità creative dalla le-zione di Achipenko a quella di Gonzales. Da qualche anno l’artista ha trovato la soluzioné per una sua personale originalità inventiva. Non si tratta di « totem », ma di intuire nella « tensione del-la forma » l’espressione in sintesi, e questo è nelle sue opere migliori, dei « contrasti » e /degli « urti » che nascono proprio dai nessi della struttura. In essi nel-la materia stessa in cui sono la-vorate, così martoriate e ossidate il Botta imprime allo stato di tensione in atto una volontà di liberarsi dai contrasti dolorosi per uno slancio verso l’alto. Non solo quindi immaginazione è la ragione di dare un senso alle strutture metalliche, ma nella realtà del suo esprimersi in sintesi per con-trasti e di grevi appesantimenti e di slanci che solo in qualche esem-pio resta ancorato a vecchie strutturazioni, ma spesso se ne libera e in alcune opere di « piccolo formato » si alleggerisce e si fa pit-torica per eleganza di toni aurei e verdi ossidati. (n.b.).
1965-01-08